Un paese poco noto per le sue straordinarie bellezze naturali, per i remoti siti archeologici e per le genuine popolazioni non ancora contaminate dal turismo. Il viaggio inizia a Dhaka, la capitale, una città divisa tra antico e moderno, affollata nelle vie del centro da coloratissimi ciclo-rickshaws. Continua a ovest nella regione di Rajshahi alla scoperta delle rovine del monastero buddhista di Paharpur (UNESCO), il più grande mai costruito a sud dell’Himalaya, e della città templare induista di Puthia. Prosegue verso sud per la moschea “dalle sessanta cupole” di Bagerhat (UNESCO) e il Parco Nazionale di Sundarbans (UNESCO), la più vasta foresta di mangrovie del pianeta, nel mezzo del delta del Gange, dove con un confortevole battello si navigano gli intricati canali alla ricerca della fauna locale e si visitano i semplici villaggi di pescatori. Quindi verso est per la divisione di Barisal che con i suoi terreni umidi, stagni, paludi, canali, vegetazione lussureggiante e mercati galleggianti, rappresenta la quintessenza del Bangladesh. Infine, Chittagong e l’escursione nelle regioni tribali di Bandarban e Rangamati, per incontrare le colorate etnie dei Tripura, Marma, Chakma… che vivono in piccoli villaggi di capanne di bambù lungo il fiume Sangu e lungo le rive, ammantate di verde, del lago Kaptai.
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