Istantanee da Sao Tomè
Le donne .... con i bambini legati dietro la schiena: qualcuno sembra in equilibrio precario, altri a gambe larghe si godono il viaggio.
Un mastello, sacchi di cocchi, un machete o un vassoio di pesci. Panni appena lavati, la spesa appena fatta. Pile di jeans, o stoffe fa vendere al mercato.
E decine di bimbi con i pezzi di asfalto impilati, tre pezzi ciascuno, che aiutano i grandi.
Tutto in testa, con un gesto che sembra semplice, per avere le mani libere, per camminare a testa alta.
Abiti laceri nel sud, un cocco o un ananas rubato alla foresta per la merenda. Occhi grandi, salti mortali in spiaggia, e un sorriso contagioso. La nuova generazione di Sao Tome cresce così.
I lavatoi pubblici come nell'Italia antica, prima dell'avvento della lavatrice. E le rive dei fiumi, dove ritrovarsi, lavarsi, lavare i panni mentre i bambini giocano, mentre si scambiano quattro chiacchiere, mentre si asciugano i panni posati sulle rocce al sole.
Una fiocina e una maschera, per prendere un polpo, da trasformare in cena o da offrire ai turisti nei ristorantini improvvisati in spiaggia. Qualche pesce, un barracuda se si è fortunati, o dei granchi. Il mare per fortuna e' generoso....
Frutti dell'albero del pane o banane. Fritti.
Non possono mancare sulla tavola, che sia del ristorante dell'hotel o della casa comune. Un contorno, una tradizione.
Ed ovunque sorrisi, a dispetto di un'Africa bistrattata, abusata, dimenticata. Perchè basta poco, per essere felici.
Silvia Testa - Il Viaggiosauro