Cammino di Santiago dal 2 al 13 agosto 2017

Percorso a piedi: Sarria – Portomarin – Palas de Rei – Melide – Arzua – o Pedrouzo – Santiago de Compostela (totale km 120)

Auto a noleggio: Santiago de Compostela – Finisterre e ritorno.

 

Tutto è iniziato con un banalissima chiacchierata tra me e mio figlio (13 anni): perché non fare qualcosa insieme? Qualcosa di particolare, di diverso dal solito ma che in qualche modo ricorderemo per tutta la vita?!?

E così è nata l’idea: andiamo a fare il Cammino di Santiago!

Una cosa è certa: qualunque sia il motivo che vi spingerà ad affrontare tale esperienza, sia esso spirituale, religioso o puramente personale, certamente sarà un’esperienza unica e che per parecchio tempo vi rimarrà ben impressa nella mente e nel cuore. Qualunque sia la leva di partenza, credetemi: è un test per ognuno di noi. Mi sento di consigliare una buona preparazione, in quanto la fatica ed i chilometri si fanno sentire (il nostro percorso prevedeva solo gli ultimi 120 km del cammino, ma alla fine della vacanza, aggiungendo visite, escursioni, ristorazione e tutto ciò che necessitava abbiamo percorso ben 222 km a piedi in totale).

La Galizia è una regione particolare, quasi estranea al resto della Spagna per clima, paesaggi e centri abitati. L’escursione termica giornaliera è notevole e, pur essendo in agosto, la mattina e la sera una felpa pesante a volte non è sufficiente a contrastare la temperatura più che fresca. Le piogge non sono infrequenti. Il territorio lo definirei… ondulato! Un continuo divenire di colline con appezzamenti di terreno che si alternano con macchie verdi e marroncine all’orizzonte che fanno da contorno a piccoli aggregati urbani di natura rurale. Meravigliosi e fitti boschi lungo il cammino si alternano a tratti campestri. I centri abitati più grandi invece purtroppo non presentano grandi fonti di interesse: fatta eccezione per la parte storica di Sarria ed il piacevole centro di Portomarin, il resto si è rivelato abbastanza deludente.

La città di Santiago invece è stata realmente una piacevole sorpresa: ha un fascino unico! Il centro storico, pur essendo un insieme di stili architettonici diversi, si rivela un gioiello di rara bellezza. Camminate e perdetevi tra le vie e gli infiniti monumenti: troverete scorci davvero meravigliosi e sorprendenti. La cattedrale all’interno è magnificente: purtroppo la facciata principale a noi si è presentata in gran parte coperta da impalcature per l’opera di ristrutturazione che la vede coinvolta (e così sarà ancora per parecchio tempo). Mi sento anche di consigliare di passeggiare nelle ore del tardo pomeriggio, a partire dall’imbrunire: una luce ed un’atmosfera particolare la avvolgono rendendola assolutamente piacevole.

Passando ad aspetti più tecnici il nostro viaggio, organizzato in modo impeccabile dalla ns. Silvia prima della partenza, è iniziato il giorno 2 agosto con un volo Ryanair in partenza da Orio al Serio (unico volo diretto con destinazione Santiago) partito in orario perfetto: siamo arrivati a Santiago la sera e, per nostra fortuna, il tassista che ci ha accompagnato all’hotel ha percorso strade a traffico veloce ubicate nella zona sud della città di Santiago, inibendoci la vista del centro cittadino come da nostro desiderio: volevamo lasciare la sorpresa per la fine!!

La mattina seguente ci siamo recati in stazione ed abbiamo preso un treno che ci ha portato ad Ourense e da qui con un’altra tratta in treno estremamente suggestiva dal punto di vista paesaggistico siamo giunti a Sarria.

Consiglio di andare a cenare in uno dei tanti ristorantini nella zona vecchia: è la più suggestiva e tutto sembra essere organizzato per rendere un valido servizio ai pellegrini di passaggio. La mattina seguente, dopo aver organizzato il transfer dello zaino pesante per i giorni a venire (con la modica cifra di 3 euro a collo al giorno un servizio specifico di taxi per i bagagli vi porterà tutto ciò che è superfluo per il cammino alla destinazione successiva e lì vi aspetterà con una puntualità che a dir poco mi ha lasciato basito!) abbiamo iniziato il nostro cammino vero e proprio.

Risulta davvero impossibile perdersi, anche volendo: il cammino è perfettamente segnato e i cippi che indicano la distanza dalla meta con il simbolo della conchiglia gialla su sfondo blu ti accompagneranno fino alla fine. Siamo arrivati a Portomarin abbastanza sconvolti (era il primo giorno!!): carino il paese ed il laghetto artificiale antistante.

La mattina seguente, sotto una pioggia battente ed un certo freddino, siamo partiti con destinazione Palas de Rei: tratti alquanto suggestivi ci hanno fatto da cornice. La cittadina d’arrivo si è rivelata deludente ma ancora di più la nostra sistemazione per la notte.

I due giorni successivi prevedevano un percorso più breve rispetto a quelli passati (15/18 km) in modo da poter riprendere un po’ di tonicità e vigore: la cittadina di Melide, benché bruttina è abbastanza vivace; Arzua invece è stata decisamente deludente. Per nostra fortuna abbiamo soggiornato in una casa rurale – Casa Lucas –  a 9 km di distanza dal centro (debitamente prenotata con abbondante anticipo dall’Italia) dove sia il contesto paesaggistico sia i proprietari si sono rivelati meravigliosi.

Infine le ultime due tappe: la testa ormai è concentrata sulla meta sempre più vicina, quindi ben poco importa se la cittadina di O Pedrouzo nulla o poco più aveva da offrire: l’importante è ristorarsi e rigenerarsi per arrivare il giorno dopo a Santiago! E così è stato: l’ultimo giorno, benché decisamente stanchi e con un cammino quotidiano abbastanza lungo sulle spalle siamo arrivati alla nostra meta: Santiago!

Nella piazza della Cattedrale, dove tutti i pellegrini arrivano, c’è un’aria di festa e di gioia inusuale.

Siamo arrivati!  Ce l’abbiamo fatta!!

E la stanchezza, almeno per un po’, sembra attenuarsi.. Solo per un po’ ovviamente… E la soddisfazione intima, interiore, personale fa lievitare la felicità: forse poco importa se il giorno successivo, dopo una lunghissima coda, riuscirai a ritirare il documento attestante l’effettivo cammino percorso (a proposito: bisogna ricordarsi di far timbrare almeno due volte al giorno il passaporto del pellegrino altrimenti niente attestato!) ma il compiacimento quasi inconscio che ti accompagna darà vita ad emozioni particolari, ovviamente per ognuno diverse, ma pur sempre di grande contentezza e piacere. Noi ci siamo fermati due giorni a Santiago e non ci siamo per nulla annoiati, anzi!  Quando è arrivato il momento di lasciarla alle spalle a bordo della nostra auto a noleggio eravamo alquanto dispiaciuti e tristi.

Il penultimo giorno abbiamo noleggiato un auto per poter raggiungere Finisterre, che qualcuno considera l’effettivo punto di arrivo del cammino. Il viaggio di andata lo abbiamo di proposito allungato per poter percorrere un buon tratto di strada costiera: mai scelta fu più indovinata! Le spiagge infinite che si incontrano, gli scorci ed alcuni tratti di mare di un color azzurro/turchese (stiamo parlando di Oceano!!!) colpiscono per la rara bellezza. Il paesino di Finisterre è carino ma nulla di più. Decisamente suggestivo invece il promontorio dove si erge il faro a Capo Finisterre: l’Oceano in tutta la sua magnificenza è davanti a voi e i ricordi dei pellegrini che vi hanno preceduto (scarponi malconci, foulard o semplici pile di sassi messi in equilibrio) vi circondano. Il cammino è davvero finito e la sensazione di essere molto piccoli rispetto al mondo che ci circonda è sempre più presente.

Pur consapevole di aver effettuato il cammino nel periodo di  maggiore affluenza da parte dei pellegrini, speravo di riuscire a cogliere in alcuni momenti una maggiore intimità, un maggior silenzio. Purtroppo spesso i gruppi numerosi erano anche assai chiassosi, soprattutto se iberici; è però sufficiente allontanarsi da costoro e ricordarsi che il cammino effettivo non è solo ciò che ci circonda ma soprattutto dentro di noi e proprio per questo invito coloro che sono mossi anche solo da una semplice curiosità ad approfondire la conoscenza di questa particolare realtà: non ve ne pentirete!

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