Giovedì si è aperta a Rimini l’annuale fiera del turismo aperta solo agli operatori di settore: agenzie viaggi, compagnie aeree navali e ferroviarie, catene alberghiere, rappresentanze regionali e provinciali, enti del turismo e tutto quello che rientra nella ‘filiera turistica italiana’. Il TTG.
Negli ultimi anni si è vista una riduzione enorme di espositori, e degli spazi da loro occupati. La spending review la fa da padrone anche qui.
Dall’edizione 2012 qualcuno è fallito, qualcuno ha chiuso, qualcuno si è reciclato e reinventato, insomma…..
niente di nuovo all’orizzonte.
Io partecipo sempre volentieri. Alla fine, nonostante internet e i sistemi informatici di teleprenotazione, il nostro lavoro, per fortuna, si basa ancora sui rapporti umani. Per cui è un peccato perdere l’occasione per scambiare quattro chiacchiere vis a vis con persone con cui collabori durante l’anno e che non si ha occasione di incontrare altrimenti.
Esco dal TTG sempre con un sacco di materiale : cartine, programmi, tariffe dedicate, ma soprattutto idee. Idee per sviluppare un turismo differente, che sia sempre di più aderente alle richieste del passeggero e meno fossilizzato nella settimana o nei 15 giorni di charter. Idee per sentirsi sempre più viaggiatori e sempre meno turisti. Idee per differenziare IL VIAGGIOSAURO dalla miriade di piccoli punti vendita che nascono come funghi sotto i marchi di franchisor senza scupoli che permettono a persone senza professionalità e competenza di gestire le vacanze altrui.
E come tutti gli anni, esco con una grande tristezza dal TTG.
Si, certo, mi spiace per quei colleghi che hanno divuto chiudere o per quei tour operator che hanno cessato l’attività, abbandonando dei prodotti validissimi e ad oggi non più sul mercato….
Ma ancora di più mi intristisco per il panorama turistico italiano in generale.
Al TTG oltre ai tour operator, alle grandi compagnie e agli enti turismi stranieri, c’è un padiglione intero dedicato all’Italia.
Una miriade di realtà di valore, con iniziative strabilianti, con prodotti e itinerari di un valore storico e culturale invidiabile.
Un patrimonio che non sappiamo valorizzare.
Abbiamo treni che viaggiano a 300 all’ora (Frecciarossa e Italo..), abbiamo le città più belle d’Europa (Roma, Venezia e Firenze), abbiamo cultura, storia, enogastronomia, mare, montagna, tutto combinabile in una vacanza perfetta.
In un paese che risente di una crisi epica, abbiamo un settore che potrebbe risollevare le nostre sorti lasciato completamente allo sbando, vittima di codici del turismo creati da chi non sa nemmeno cos’è un direttore tecnico e di burocrazia folle che ci paralizza.
Anche qui, come al No Frills di Bergamo – altra fiera dedicata agli addetti – si fa un gran parlare di Expo 2015.
Un’occasione unica per valorizzare il turismo italiano, per far conoscere il BELLO del nostro paese, per ‘sfruttare’ questo indotto straniero.
I numeri si sprecano, si inventano il più delle volte. Milioni di visitatori, prenotazioni mondiali in arrivo.
Fantastico…..
ma…. siamo pronti????
Secondo me, proprio no….
Silvia Testa – Il Viaggiosauro