Fine agosto, si rientra dalle ferie.
E’ tempo di racconti, di foto, di filmini interminabili da mostrare agli amici.
E di lamentele.


Fateci caso.
Noi italiani abbiamo una certa tendenza a drammatizzare.
Sara’ che la tragedia fa audience, suscita interesse, crea argomento di conversazione.
Fatto sta che anche il più piccolo disguido patito in vacanza viene ingigantito, accentuato.
E più viene raccontato e più si gonfia, si ingrandisce e prende importanza.
Facendo finire in secondo piano le piacevoli giornate sul bagnasciuga,i buffet luculliani, l’unicità del posto, il servizio della struttura.
Insomma…. Quando va tutto bene, sembra quasi che il racconto e quindi la vacanza, perda di interesse!


Quindi via ad attaccarsi ai minuscoli dettagli : “eh ma sul catalogo c’era scritto che c’erano 5 canoe e invece ce ne erano solo 3!”  …ahi ahi ahi….


A conferma di questa nostra tendenza, basta consultare il celeberrimo Trypadvisor, che sembra essere diventato la BIBBIA dell’etere.
Recensioni a volte ridicole, che mettono l’accento su eventi imprevedibili ed occasionali, e  sorvolano invece sugli aspetti più importanti: pulizia, organizzazione, gestione, qualità dei servizi, posizione.
Strutture di 200 camere stroncate da una decina di recensioni negative -vere o false, a voi l’ardua sentenza, viste le recenti denunce da parte di albergatori ‘ricattati’ -..  Leggi l’articolo correlato


Perché se va tutto bene, non scrive nessuno.
Se c’e una virgola fuori posto, apriti cielo!!
Senza pensare che 200 camere x una occupazione media di 2 persone fa 400, se stimiamo una media annua di 28 settimane – un 50% – significa che in quell’hotel hanno soggiornato almeno 11200 persone.
10 recensioni negative sono nulla…. Significa solo che il posto e’ fantastico!


Un’altra frase che colgo spesso è  ‘Con quello che ho pagato!!!’
Ecco…
Molti dovrebbero pensare veramente a quanto hanno pagato per la loro vacanza….
Cercando di essere obiettivi.
Perché 600 euro in all inclusive la settimana di ferragosto, volo, transfer, oneri e tasse inclusi corrispondono davvero a due lire investite nei servizi….


Un po’ è una caratteristica del ‘popolo del Last Minute’
di quello che se non ‘spende MENO’, non si sente ‘FURBO


Perchè ammettetelo….
Quante volte, in fila al check in, o sul bus del transfer per l’hotel,
prima ancora di aver aperto la valigia, ascoltando le conversazioni fra neo vacanzieri,  avete colto la domanda fatidica….
Subito dopo le prime domande di rito ‘di dove sei, come ti chiami’
scatta…’ma tu quanto hai pagato???’


Perchè il popolo del Last Minute non guarda la località, l’hotel, il servizio
Ma lo SCONTO applicato.
E più è alto e più gongola.
Salvo poi lamentarsi al rientro…….


Silvia Testa – Il Viaggiosauro